Gli obiettivi didattici come strumento di progettazione: Bloom’s Taxonomy

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Gli obiettivi di apprendimento costituiscono il requisito di partenza per la progettazione di un corso di formazione efficace. Il metodo, la qualità e la chiarezza con cui vengono definiti gli obiettivi si riflettono, inevitabilmente, sul risultato finale dei nostri corsi di formazione. Eppure, la fase di definizione degli obiettivi didattici, molto spesso, è la più trascurata all’interno del processo di progettazione. Nell’articolo che segue cercheremo di sintetizzare uno dei più conosciuti metodi di definizione degli obiettivi di apprendimento: la Tassonomia di Bloom.
Partiamo dal principio generale che gli obiettivi formativi sono, di fatto, il motivo per cui progetteremo e svilupperemo un corso. Essi devono descrivere quello che vogliamo ottenere dai nostri studenti. Di conseguenza, quanto più chiari e definiti sono gli obiettivi didattici, tanto più semplice sarà progettare un corso che ci consenta di raggiungerli. Obiettivi troppo generici lasciano spazio ad interpretazioni soggettive e, di conseguenza, possono portare alla creazione di contenuti inadeguati. Al contrario, declinare in modo chiaro e definito gli obiettivi, ci consente di avere una base su cui appoggiare la progettazione e struttura del nostro corso.
Prima di esporre la tassonomia di Bloom, è opportuno chiarire un aspetto importante: gli obiettivi di apprendimento e gli obiettivi del corso sono due cose diverse:
- Gli obiettivi di apprendimento descrivono quello che gli studenti impareranno o saranno in grado di fare al termine del corso.
- Gli obiettivi del corso, invece, descrivono il risultato atteso a livello aziendale.
In entrambi i casi, dobbiamo fare in modo che si tratti di obiettivi “specifici” e “misurabili”.
Ad esempio, se l’obiettivo di un corso è quello di aumentare le vendite di un determinato prodotto, gli obiettivi di apprendimento saranno finalizzati a fornire agli studenti tutte le conoscenze e gli strumenti per aumentare le vendite di quel prodotto. Occorre, però, avere ben chiaro che non tutte le leve per aumentare le vendite del prodotto sono collegate agli obiettivi formativi.
Di conseguenza, soffermiamoci solo su quello che vogliamo e possiamo ottenere dai nostri studenti in funzione dell’obiettivo del corso.
Uno degli studi più completi ai fini della definizione degli obiettivi formativi è stato effettuato dallo psicologo dell’educazione Benjamin Bloom nei primi anni ’50. I risultati dello studio, pubblicati nel volume “Tassonomia degli obiettivi educativi: La classificazione degli scopi dell’educazione”, ancora oggi costituiscono uno dei contributi più validi nel campo dell’educazione e della formazione.
Gli studi di Bloom hanno riguardato tre domini di apprendimento: cognitivo, affettivo e psicomotorio.
All’interno dei tre domini, sono state definite delle gerarchie che consentono di declinare gli obiettivi formativi attraverso un crescente livello di difficoltà.
Per quanto riguarda il dominio dell’apprendimento cognitivo, la classificazione di Bloom ha definito i seguenti livelli:
- Conoscenza
- Comprensione
- Applicazione
- Analisi
- Sintesi
- Valutazione
Partendo da questa scala, è possibile definire gli obiettivi formativi e, di conseguenza, le attività didattiche e le metodologie che possono portarci al loro raggiungimento. Esaminando i sei livelli di apprendimento, avremo modo di capire meglio il valore di questa classificazione. Dunque, vediamo quali sono i sei livelli di apprendimento trattati da Bloom, per avere consapevolezza della loro importanza e utilità ai fini della progettazione di un percorso formativo.
- Conoscenza: essere in grado di richiamare o ricordare informazioni utili.
In questo caso, trattandosi del livello base, sarà sufficiente mettere a disposizione delle informazioni, trattarle in modo chiaro e fare in modo che l’utente possa ricordarle ed avere del materiale a portata di mano. Non occorrono particolari metodologie. Possono bastare delle semplici letture o delle schede che illustrano i contenuti.
La verifica dell’apprendimento può consistere in un normale test in cui vengono richiamati i concetti espressi. - Comprensione: essere in grado di capire le informazioni
Essere in grado di ricordare delle informazioni, naturalmente, non è sufficiente per poterle richiamare ed applicare al momento opportuno: è necessario che il discente sia in grado di interpretare le nozioni apprese e di inserirle all’interno di uno specifico contesto.
Per raggiungere questo risultato, è necessario arricchire le informazioni con esempi pratici.
La verifica dell’apprendimento, dunque, dovrà prevedere delle domande più articolate. - Applicazione: essere in grado di utilizzare le informazioni per fare delle scelte o svolgere delle attività.
In questo caso, il compito della formazione è quello di sviluppare delle abilità. Non è sufficiente sapere e capire ma occorre saper fare, mettere in pratica.
Per ottenere questo livello di apprendimento, sarà necessario fare ricorso a casi di studio in cui il discente dovrà avere un ruolo attivo e dovrà svolgere delle simulazioni pratiche.
Per poter misurare il risultato, l’utente dovrà esaminare casi reali e ricercare il comportamento più appropriato da adottare. - Analisi: essere in grado di analizzare l’informazione, identificando le sue diverse componenti.
In questo caso, il discente, oltre a conoscere e capire la situazione, il contesto e il comportamento da adottare, deve avere consapevolezza di tutte le possibili implicazioni e conseguenze delle scelte effettuate. In pratica, si tratta di avere una visione più ampia rispetto al perimetro operativo di competenza. Ad esempio, se l’obiettivo generale dell’apprendimento è quello di migliorare le tecniche di vendita di un determinato prodotto, al primo e secondo livello sarà necessario conoscere e comprendere le tecniche di vendita, al terzo la loro applicazione e, al quarto livello (analisi) sarà necessario avere una visione dell’impatto in termini economici, di bilancio o di strategia aziendale. A questo livello, come possiamo comprendere, si entra in un’area di sviluppo di competenze manageriali.
Trattandosi di attività che richiedono conoscenze interdisciplinari, per poter sviluppare competenze di analisi è richiesta la collaborazione di più funzioni. La soluzione da adottare, dunque, potrebbe essere quella di creare Gruppi di Lavoro che, anche attraverso la collaborazione a distanza, avranno il compito di analizzare situazioni e costruirne i relativi scenari. - Sintesi: essere in grado di creare qualcosa di nuovo assemblando le informazioni già possedute.
A questo livello lo spirito critico verso tutto ciò che esiste gioca un ruolo fondamentale poiché si tratta di conoscere perfettamente il quadro di riferimento e costruire qualcosa di nuovo come, ad esempio, un modello di lavoro.
Anche in questo caso, la soluzione può essere quella dei Gruppi di Lavoro che, però, hanno un compito diverso rispetto al punto precedente. - Valutazione: essere in grado di presentare opinioni, giustificare decisioni e formulare giudizi sulle informazioni presentate, sulla base delle conoscenze precedentemente acquisite.
Qui ci troviamo al culmine del processo di apprendimento: convincere l’organizzazione a cambiare qualcosa. La conoscenza approfondita dell’argomento e di tutte le possibili implicazioni è scontata.
Risultati come questo possono essere ottenuti solo attraverso la collaborazione tra diverse strutture aziendali e la condivisione delle nuove strategie da adottare.
Ci troviamo decisamente nell’area della formazione manageriale. La soluzione ottimale è quella di organizzare uno o più workshop, anche a distanza, e fare in modo che le nuove strategie vengano illustrate attraverso presentazioni condivise da tutte le strutture coinvolte.
A questo punto, dovrebbe essere piuttosto evidente come, per costruire un percorso formativo di medio/alto livello non si possa prescindere da questa scala di apprendimento. Ad esempio, non possiamo chiedere di applicare un comportamento senza che ci sia un’adeguata conoscenza del contesto
Di conseguenza, è molto importante effettuare una verifica dell’apprendimento ogni volta che vogliamo salire di livello.
Ora dovrebbe essere abbastanza chiaro come questa classificazione possa aiutarci a strutturare il percorso formativo, le attività, le esercitazioni e le verifiche di apprendimento in funzione dei diversi obiettivi di apprendimento
Non ci resta che tenere a portata di mano questa sintesi ed utilizzarla per progettare i nostri corsi!