L’utilizzo degli scenari per migliorare l’apprendimento
Le esperienze di apprendimento basate su scenari sono, generalmente, molto più coinvolgenti ed efficaci rispetto alla lezione tradizionale e aiutano i discenti a ricordare, anche nel lungo periodo, quanto appreso.
Attraverso la costruzione di scenari interattivi, attribuiamo all’utente un ruolo attivo e lo rendiamo protagonista della lezione. È chiaro che, con questi presupposti, inserire gli scenari tra le nostre attività formative è qualcosa che dobbiamo fare ogni volta che ne abbiamo la possibilità.
Come si può intuire, l’apprendimento basato su scenari è una tecnica che contestualizza il contenuto riconducendolo ad una specifica situazione creata all’interno di un ambiente ben noto. Attraverso uno o più processi decisionali interattivi, lo studente deve affrontare un caso o un problema; questo lo aiuterà a sviluppare pensiero critico e capacità di problem solving.
Generalmente, lo scenario è preceduto da una lezione ma, quando può avere un senso, nulla ci vieta di partire dallo scenario per illustrare solo successivamente la parte teorica che, a quel punto, assumerà un significato più chiaro e concreto. Lo scenario può consistere in una sezione del corso o può costituire un intero modulo formativo autoconsistente.
Per rappresentare dinamiche molto simili a quelle che possiamo incontrare nella realtà, è opportuno fare ricorso agli scenari ramificati: situazioni che, in relazione alle decisioni prese dai discenti, seguono diverse direzioni.
All’interno di questo processo di apprendimento, il feedback ricopre naturalmente un ruolo cruciale e può essere fornito in diversi momenti e con diverse modalità. In ogni caso, la funzione del feedback è quella di spingere l’utente ad effettuare le scelte corrette.
Attraverso le dinamiche tipiche degli scenari interattivi, si stimola la curiosità degli studenti che, naturalmente, vogliono sapere “come andrà a finire”. Gli scenari garantiscono generalmente più motivazione rispetto alle lezioni “one way”.
A questo aggiungiamo anche il fatto che le simulazioni consentono allo studente di imparare attraverso gli errori, in un ambiente sicuro e controllato, senza la paura delle conseguenze che ci sarebbero, invece, nel contesto reale. Ad ogni errore, naturalmente, seguirà un feedback che spingerà l’utente verso i comportamenti più corretti.
Gli scenari e le simulazioni, inoltre, consentono di sperimentare situazioni estremamente critiche che, nella realtà operativa, si presentano molto raramente. Pensiamo, ad esempio, a come affrontare un incendio o come fare un atterraggio di emergenza. Ci si augura che situazioni come queste non debbano mai essere gestite ma, tuttavia, è necessario preparare le persone a farlo. L’unica modalità per imparare senza rischi, ovviamente, non può che essere quella dello scenario interattivo o della simulazione.
Nel complesso, dunque, gli scenari ramificati forniscono un ambiente di apprendimento dinamico che costringe lo studente a interagire con i contenuti invece di assorbirli passivamente attraverso la lettura o la visione di video lezioni.
Le modalità con cui creare gli scenari possono essere di diverso tipo.
Abbiamo già parlato di scenari basati su domande. In questo caso, sarà necessario preparare una serie di domande che contemplino le principali scelte che l’utente può effettuare una specifica situazione. In relazione alle scelte effettuate, l’utente viene indirizzato sui contenuti più pertinenti con quelle scelte. Può trattarsi di nuove domande, di feedback o di contenuti formativi. L’esercizio può essere ripetuto fino a quando il discente non compie il percorso corretto.
In alternativa, possiamo creare scenari basati sull’esplorazione. Qui non si tratta di effettuare scelte giuste o sbagliate ma, piuttosto, di calarsi in situazioni diverse o di scoprire “cosa accade se…”.
Questa soluzione, ad esempio, è perfetta per formare il personale sull’utilizzo di apparecchiature ma può essere adottata anche per rappresentare le caratteristiche di diversi tipi di clienti e l’approccio migliore per relazionarsi con loro.
Per quanto riguarda la scelta del format più appropriato per riprodurre uno scenario, non ci sono particolari vincoli.
A seconda della nostra esigenza e del budget a disposizione, possiamo utilizzare diverse soluzioni.
La soluzione più semplice ed economica è, naturalmente, quella di creare gli scenari attraverso una serie di domande testuali.
Ma, ovviamente, il coinvolgimento del discente aumenterà con la creazione di situazioni immersive.
Può trattarsi di semplici immagini, cartoon, video, video interattivi, immagini 3D o realtà virtuale.
L’importante è che la narrazione sia realistica e coinvolgente e che gli studenti riescano ad imparare dai loro errori, senza sentirsi intrappolati in un labirinto da cui è difficile uscire.
In questo contesto, l’elemento della sfida, o il raggiungimento di un obiettivo sfidante, rafforza ulteriormente l’efficacia della simulazione. Inoltre, costruendo lo scenario su livelli di difficoltà crescenti, la sfida diventerà sempre più coinvolgente.
Concludiamo dicendo che la curiosità, il coinvolgimento e le emozioni vissute all’interno di scenari o simulazioni ben progettati sono ingredienti che, secondo gli studi delle neuroscienze, agiscono sulla memoria di lungo periodo.
Questo è il motivo per cui gli scenari funzionano molto meglio di altre tecniche di insegnamento.