10 mosse per catturare l’attenzione

Il web ha cambiato radicalmente il modo in cui le persone si approcciano alla lettura e allo studio ma, soprattutto, ha ridotto drasticamente la capacità di prestare attenzione a ciò che stiamo facendo. Oltre a quello che possiamo fare per rendere ingaggiante un corso di formazione, occorre considerare gli aspetti della natura umana che possono fornirci preziose indicazioni per catturare e mantenere alta l’attenzione.
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L’attenzione è selettiva
Le persone tendono a distrarsi facilmente ma, soprattutto, tendono a selezionare ed elaborare solo le informazioni che ritengono più rilevanti dal loro punto di vista. In fase di stesura dello storyboard, dunque, dobbiamo considerare tutti i fattori che possono portare il discente a dare un peso eccessivo ad alcune informazioni e trascurarne altre. Ad esempio, la scelta di un’immagine fortemente emozionale può suscitare nelle persone reazioni e pensieri che cambiano in relazione al proprio vissuto o allo stato d’animo del momento. Il consiglio, dunque, è quello di valutare attentamente tutti i contenuti da inserire nel corso ed evitare di trattare tutto ciò che, in qualche modo, potrebbe portare su strade impreviste.
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Le persone cercano conferme alle loro convinzioni
Dal momento che le persone tendono a filtrare le informazioni ricevute sulla base delle proprie convinzioni ed esperienze pregresse, non dobbiamo mai partire dal presupposto che ciò che è ovvio per noi lo sia anche per chi ascolta.
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L’attenzione può essere mantenuta per pochi minuti
Diversi studi mostrano come, a prescindere dalle capacità di intrattenimento del relatore, la curva dell’attenzione scenda inesorabilmente dopo 5-7 minuti. Se consideriamo i contenuti web, questo tempo può ridursi a pochi secondi. Tuttavia, ogni volta che l’utente incontra un nuovo stimolo o un cambio di scena, il livello di attenzione tende a risalire. Le variazioni e le sorprese, dunque, sono il sistema per “ricaricare l’attenzione”.
Come abbiamo già scritto in altri articoli, nel progettare un corso di formazione, è sempre opportuno frazionare i contenuti in micro argomenti e alternare le spiegazioni con attività che rendano l’utente parte attiva del processo di apprendimento.
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Il movimento attira l’attenzione
Tutto ciò che si muove attira inevitabilmente l’attenzione. Dobbiamo però considerare che lo stesso tipo di movimento o azione, quando diventa una routine prevedibile, perde efficacia. Ad esempio, nel corso di una esposizione l’ingresso in sovraimpressione di alcune parole chiave, attira sicuramente l’attenzione e aiuta la comprensione ma, se questo accade troppo spesso, le parole chiave perdono peso e valore.
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I volti delle persone sono magnetici
Le immagini delle persone, soprattutto quando ci guardano, sono molto magnetiche: difficile non guardare chi ci sta guardando. Non è un caso che i siti web siano pieni di fotografie di persone ritratte nei contesti più svariati. Naturalmente, quando sceglieremo le foto per i nostri corsi, dobbiamo fare in modo che si tratti di immagini coerenti con il contenuto trattato poiché, se non fosse così, otterremmo l’effetto opposto di creare una fonte di distrazione.
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Guardare ai bisogni primari
Il cervello dell’uomo è sicuramente molto più evoluto rispetto a quello che viene chiamato “cervello rettile” e, dunque, è in grado di elaborare con consapevolezza le informazioni provenienti dal mondo esterno. Tuttavia, una parte del nostro cervello agisce in modo istintivo e scansiona costantemente l’ambiente circostante per cercare quello che può assolvere ai bisogni primari di sopravvivenza e riproduzione della specie. Di conseguenza, possiamo essere certi che tutto ciò che rappresenta cibo, sesso o pericolo attirerà sicuramente l’attenzione.
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Raccontare storie
Come abbiamo già scritto in altri articoli, “impacchettare” il contenuto formativo all’interno di una narrazione strutturata stimola curiosità e interesse. Se la storia che raccontiamo ci tiene sulle spine e ci spinge a scoprire “come andrà a finire”, è ovvio che il livello di attenzione resterà sempre molto elevato.
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Stabilire degli obiettivi intermedi
Se l’utente ha degli obiettivi da raggiungere e, contestualmente, gli viene fornita la misura dei suoi progressi, è molto più probabile che il livello di attenzione dedicata al corso sia maggiore rispetto ad una “navigazione a vista”.
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Stimolare la ricerca delle informazioni
Le persone amano investigare e scoprire cose nuove. Quando guardiamo un thriller, non vogliamo conoscere subito il nome del colpevole ma vogliamo che ci vengano forniti gli indizi per scoprirlo. Il divertimento consiste, dunque, nella scoperta progressiva. Di conseguenza, evitiamo di raccontare tutto e subito ma, attraverso delle piccole domande, facciamo in modo che sia compito dell’utente scoprire le cose. Otterremo diversi vantaggi: attenzione, motivazione e coinvolgimento. Un approccio di questo tipo, inoltre, agisce sulla memoria a lungo termine.
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Creare situazioni impreviste
L’imprevedibilità è ciò che, in molti casi, ci tiene incollati allo schermo. Inserire all’interno dei corsi situazioni, metafore, immagini, video o esercitazioni che esulano dagli standard conosciuti e prevedibili, dunque, contribuisce a mantenere alta l’attenzione.
L’elenco che abbiamo appena preso in considerazione, in realtà, è solo una parte degli spunti che potremmo ottenere osservando quello che accade intorno a noi. Se ci pensiamo, in ogni istante siamo martellati da situazioni che hanno proprio lo scopo di attirare la nostra attenzione. Molte di queste situazioni riguardano la pubblicità e, dunque, sembrerebbero poco adatte al contesto della formazione ma, se studiamo attentamente le dinamiche dell’intrattenimento, potremo trovare moltissime idee per tenere le persone incollate allo schermo!