Come utilizzare lo storytelling per creare corsi coinvolgenti
In molti dei nostri articoli abbiamo descritto lo storytelling come un potente strumento che può rendere l’elearning coinvolgente ed efficace. Uno storytelling ben costruito, infatti, tiene alta l’attenzione, crea un legame emotivo con il pubblico, ispira le persone e le aiuta a ricordare con maggiore facilità i concetti espressi durante la lezione. In questo articolo cercheremo di sintetizzare i principali aspetti da tenere in considerazione quando vogliamo utilizzare lo storytelling come struttura portante dei nostri corsi di formazione. Come vedremo, basta un piccolo sforzo aggiuntivo per creare qualcosa di diverso dai “soliti corsi online”.
Occorre essere consapevoli del fatto che uno storytelling coinvolgente richiede tanto mestiere ed esperienza, tuttavia, attraverso alcuni semplici accorgimenti, è possibile trasformare i contenuti formativi in qualcosa di diverso dalla classica esposizione didattica. Dunque, in prima battuta vedremo come strutturare l’esposizione narrativa e, successivamente, ci soffermeremo su qualche piccolo accorgimento che ci aiuti a creare il nesso tra la storia e gli obiettivi del corso.
Creare la struttura narrativa su cui costruire la storia
Nella maggior parte dei casi, le storie di successo sono costruite su uno schema classico che si è consolidato nel tempo proprio perché funziona sempre.
- Il mondo perfetto
Vengono illustrati il contesto in cui si svolge la storia e i personaggi principali. Possiamo partire da una situazione felice o infelice. Dipende dallo sviluppo che vogliamo dare alla storia e dagli obiettivi che vogliamo raggiungere. In generale, per creare un clima positivo, il racconto iniziale deve essere leggero. Stiamo descrivendo la situazione ideale: la principessa è felice e tutto funziona perfettamente. - Qualcosa può rompere gli equilibri
Improvvisamente, tutto quello che funzionava a meraviglia è minacciato da elementi esterni che possono cambiare drasticamente le cose. Nel caso della principessa, può trattarsi del drago o del cattivo. Nella formazione aziendale, possiamo esporre situazioni che possono compromettere il business, la reputazione e, più in generale, tutto ciò che può costituire una minaccia. - Scende in campo l’eroe
C’è sempre un eroe che può salvare la principessa. Nel nostro caso, l’eroe è rappresentato dalla soluzione che prospettiamo, da quello che vogliamo ispirare o dai comportamenti che i partecipanti al corso di formazione dovranno adottare. - La battaglia non è mai semplice
L’eroe incontra mille difficoltà e sembra che il male possa avere il sopravvento. Il senso è chiaro: non stiamo chiedendo nulla di facile o scontato, poiché il raggiungimento degli obiettivi non è mai una strada in discesa. In questa fase, dunque, esporremo le difficoltà che le persone potrebbero incontrare in relazione all’attività che dovranno svolgere. - La vittoria
Il principe salva la principessa. In questa parte, illustreremo quello che succederà grazie ai comportamenti dei partecipanti e i benefici che azienda e dipendenti potranno ottenere. - Il finale
A differenza di molte favole, che si concludono con “…e vissero felici e contenti”, nel nostro caso la storia continua: ora tocca ai partecipanti scendere in campo per diventare gli eroi. Dunque, dovremo esporre in modo chiaro e inequivocabile la call to action. È il momento più importante; quello in cui il senso della storia deve tradursi nei comportamenti attesi.
Da un punto di vista pratico, considerato che nei corsi aziendali non possiamo divagare troppo, teniamo in considerazione alcuni aspetti che possono rendere solido ed efficace il nostro storytelling.
- Utilizzare i numeri
Come abbiamo detto più volte, i dati numerici, che si tratti di sondaggi o dati statistici, aggiungono grande credibilità a ciò che raccontiamo, poiché dimostrano oggettività. - Creare interattività
Per evitare che il discente subisca passivamente il racconto, è opportuno inserire momenti in cui, ad esempio, l’ascoltatore deve immedesimarsi nel protagonista ed aiutarlo a fare delle scelte. Meglio ancora se il discente diventa protagonista della storia: otterremo notevoli benefici in termini di coinvolgimento e apprendimento. - Inserire esempi e casi studio
Anche se la storia può svolgersi in un contesto di fantasia, dovremo sempre fare in modo che tutto sia riconducibile in modo chiaro e inequivocabile a situazioni aziendali. Dunque, la narrazione deve evidenziare il nesso con il contesto di riferimento ed essere arricchita con esempi e casi reali. - Utilizzare scenari dinamici
Gli scenari dinamici, ovvero una storia che, in relazione alle scelte e ai comportamenti del discente, può evolversi in diverse direzioni, è sicuramente la scelta migliore per rendere la narrazione estremamente efficace in termini di coinvolgimento e apprendimento. - Utilizzare format appropriati
Il format da utilizzare dovrà essere coerente con il tipo di storia che vogliamo raccontare. Per differenziare i diversi momenti di apprendimento, possiamo utilizzare più formati all’interno del medesimo corso. Ad esempio, un cartoon per raccontare la storia ed un video con relatore e slide per contestualizzarla. - Variare tono e stile espositivo
Se decidiamo di raccontare una storia di fantasia, dobbiamo fare in modo che sia chiaro dove finisce la parte di fantasia e dove comincia quella reale. Come abbiamo visto nel punto precedente, possiamo farlo cambiando il format o, in alternativa, modificando anche il tono espositivo. Utilizzare doppiatori o attori professionisti e, contestualmente, importanti esponenti aziendali è una soluzione perfetta.
Siamo consapevoli del fatto che sullo storytelling ci sarebbe molto altro da dire, tuttavia, avendo ben chiara questa struttura narrativa e questi punti di attenzione, è possibile costruire una narrazione coinvolgente e realizzare qualcosa di diverso dai “soliti corsi online”.