Interazione o click del mouse?
Partendo dal presupposto che un corso interattivo sia più coinvolgente ed efficace rispetto ad un corso privo di interattività, in fase di progettazione di un corso, si inseriscono attività che prevedono il “click” da parte dell’utente. A volte, però, si tratta di attività che, invece di coinvolgere e motivare lo studente,
possono distrarlo o allontanarlo dal raggiungimento degli obiettivi didattici.
Il concetto di interazione è piuttosto soggettivo. Nel corso della nostra esperienza, parlando con i clienti, abbiamo notato che la richiesta di “creare un corso interattivo” assume significati diversi poiché non esiste una visione univoca del termine. Molto spesso, si ritiene che, per poter parlare di interattività sia sufficiente inserire alcune domande e relativi feed-back. Certo, questo è un buon inizio, ma l’interazione dovrebbe essere qualcosa di più. Nell’articolo che segue cercheremo di fare alcune riflessioni sul significato di questo termine.
Cominciamo a prendere in esame le principali ragioni per cui è utile inserire delle interazioni all’interno dei nostri corsi online:
- migliorare il processo di apprendimento
- ingaggiare il learner
- rendere più scorrevole il corso
- simulare il contesto operativo
- stimolare la curiosità
- attivare la memoria di lungo termine
- personalizzare l’apprendimento
- verificare l’apprendimento
È chiaro che, per raggiungere obiettivi così ambiziosi, non possiamo misurare l’interattività di un corso semplicemente contando i click del mouse. Né possiamo parlare di interazione se le attività svolte dall’utente restano fini a sé stesse e non contribuiscono a migliorare l’apprendimento in modo sostanziale.
Un’interazione costruita in modo approssimativo può generare un effetto opposto rispetto a quello atteso.
Per scegliere l’interazione più efficace, partiamo sempre dallo scopo o dal risultato che vogliamo ottenere.
Ecco alcuni esempi di interazioni semplici che possiamo prevedere già in fase di stesura della prima bozza dello storyboard:
- Clicca sulle immagini e scopri…
È utile per rappresentare visivamente il quadro di insieme e fare in modo che l’utente possa approfondire ogni singolo argomento senza perderne la contestualizzazione. Le immagini, se scelte in modo accurato, favoriscono la memorizzazione del contenuto sottostante. Naturalmente, è possibile applicare lo stesso tipo di interazione anche cliccando su parole chiave, icone o oggetti di diversa natura.
- Metti in ordine…
Da utilizzare quando vogliamo chiarire, ad esempio, l’ordine sequenziale di alcune attività o la cronologia di avvenimenti. Tuttavia, se il numero degli oggetti da mettere in sequenza è eccessivo, questo tipo di interazione può essere inefficace perché diventa difficile ricordare l’elenco completo.
- Mouse over
Facendo scorrere il mouse su alcuni oggetti, vengono mostrate informazioni relative agli stessi. Pur essendo molto utile perché consente di raggruppare molte informazioni in un unico spazio, è da sconsigliare quando è prevista la fruizione del corso anche attraverso smartphone o tablet (che non hanno funzione “mouse over”).
- Verifiche di apprendimento
Le interazioni da utilizzare per le verifiche dell’apprendimento meritano un approfondimento a parte. Infatti, avendo a disposizione un’ampia gamma di scelte, è possibile scegliere la soluzione che più si adatta alla micro competenza oggetto di verifica. Abbiamo una vasta gamma di opzioni: scelta multipla, scelta singola, drag & drop, drop down e così via. Quello delle verifiche è un tema molto ampio che, al di là delle interazioni da scegliere, richiede conoscenze specifiche e tratteremo in altri articoli.
L’elenco potrebbe continuare a lungo ma, in questo contesto, è importante comprendere come ogni interazione deve essere funzionale ad un micro obiettivo di apprendimento. Le attività da svolgere non devono essere banali, poiché potrebbero diventare noiose. Allo stesso tempo, non devono essere troppo complesse, per evitare di irritare il discente e porlo in una condizione che non favorisca la concentrazione.
Fino a questo momento abbiamo parlato di interazioni semplici: piccole attività inserite all’interno del corso di formazione. Ma il livello di coinvolgimento dell’utente cresce moltissimo quando le attività da svolgere sono collegate tra loro e rientrano in un programma più ampio. In questo caso, possiamo parlare di scenario interattivo.
Questa soluzione, a differenza delle interazioni semplici, prende in esame gli obiettivi dell’intero progetto formativo e li sviluppa attraverso una storia ambientata in contesto dinamico. La costruzione di uno scenario interattivo richiede tempo, creatività ed attenzione; ma il risultato che possiamo ottenere è straordinario in termini di coinvolgimento, efficacia e memorizzazione dei contenuti.
Nello scenario adattivo o ramificato, le interazioni trovano la loro massima espressione. Anche in questo caso, l’utente dovrà vivere un’esperienza inserita all’interno di un particolare contesto; ma lo scenario e le situazioni che l’utente dovrà affrontare cambiano in relazione alle scelte via via effettuate. Si tratta, in pratica, di fare in modo che il discente possa simulare comportamenti finalizzati al raggiungimento di diversi obiettivi. Il percorso di apprendimento personalizzato fa si che ogni discente possa focalizzarsi sul proprio comportamento, ricevere i relativi feed-back, imparare dai propri errori e colmare i gap formativi in modo mirato. Anche su questo argomento ci sarebbe moltissimo da scrivere ma, per ora, quello che conta è aver chiaro che l’interazione non è un semplice click del mouse!