Background musicali: quando e come usarli
La musica ha sicuramente il potere di coinvolgere, trasmettere emozioni e stimolare la creatività; può avere un impatto profondo sul nostro cervello, consentendoci di ricordare rapidamente pensieri ed esperienze. Per questo motivo, possiamo considerare la musica tra gli strumenti che contribuiscono a rendere coinvolgente e piacevole l’esperienza formativa.
La questione, però, non è così semplice poiché, se è vero che in alcuni casi può stimolare l’attenzione e il coinvolgimento, in altri casi può produrre l’effetto opposto.
In questo articolo prenderemo in esame i fattori che possono aiutarci a scegliere e utilizzare i background musicali in modo consapevole e costruttivo.
La musica aumenta il carico cognitivo
Less is more: sappiamo bene che tutto il superfluo deve essere eliminato dalle nostre presentazioni didattiche per evitare sovraccarico cognitivo. La musica di sottofondo, in generale, potrebbe distogliere l’attenzione dal contenuto principale, impegnare una considerevole porzione della memoria di lavoro e, dunque, appesantire il processo di apprendimento.
Tuttavia, occorre distinguere tra i background musicali estranei al contenuto trattato e quelli che, invece, sono coerenti o ne rafforzano il significato.
Dunque, mentre nel primo caso abbiamo un controproducente aumento del carico cognitivo, nel secondo la musica o i suoni possono diventare elementi che aiutano a comprendere e memorizzare i concetti esposti.
Il gusto musicale varia da persona a persona
La scelta dei brani da utilizzare per un background non è mai facile poiché, come sappiamo, ognuno di noi apprezza alcuni generi e può essere addirittura infastidito da altri. Per questa ragione, invece di scegliere il brano che “ci piace”, meglio focalizzarsi prima sul tipo di emozione o scenario che vogliamo rappresentare e indirizzare le nostre scelte seguendo questo approccio.
La musica accende emozioni ed energia
Tutti noi conosciamo l’effetto che la musica può scatenare a livello emotivo e il potere con cui può attivare i nostri sensi. La musica, infatti, è una leva che può aiutarci a pensare o spingerci ad agire. Ma può anche calmarci e tranquillizzarci, per aiutarci a trovare la concentrazione nell’eseguire un determinato compito. Dunque, è importante porre attenzione nella scelta della giusta “colonna sonora”. In ogni caso, considerato che si tratta di reazioni soggettive, è sempre opportuno cercare di scegliere brani neutri e poco conosciuti piuttosto che grandi successi.
Attenzione ai testi delle canzoni
Molto spesso si sottovaluta l’impatto dei testi delle canzoni e il fatto che molte persone possono essere letteralmente trasportate dal testo, perdendo di vista i contenuti del corso. Inoltre, molte canzoni possono avere significati che non hanno nulla a che fare con il nostro corso.
Dunque, salvo che non si vogliano trasmettere precisi messaggi, meglio scegliere background di sola musica, per evitare il grande sovraccarico cognitivo dovuto alla sovrapposizione del testo della canzone con il testo dello speaker o quello che viene esposto in grafica.
Intrattenimento o apprendimento?
Coinvolgere le persone aggiungendo musica e suoni è abbastanza facile. Ma non dobbiamo confondere ciò che attira l’attenzione con ciò che ci aiuta ad apprendere. Per evitare questa trappola, teniamo sempre separate le due cose. Nel senso che, nulla ci impedisce di effettuare dei cambi di scena o attirare l’attenzione con musica, effetti sonori, animazioni o qualsiasi altra tecnica, ma è necessario togliere tutto ciò che non è coerente con l’apprendimento del contenuto trattato.
Per concludere, potremmo sintetizzare dicendo che la soluzione migliore consiste nel considerare utile tutto ciò che è coerente e rafforza l’impatto del contenuto trattato ed eliminare o separare tutto quello che può solo generare un superfluo sovraccarico cognitivo.
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